domenica 20 febbraio 2011

Giancarlo BACCHI contrabbassista


GIANCARLO BACCHI

Si è diplomato nel 1977 in contrabbasso al Conservatorio “Antonio Vivaldi”di Alessandria sotto la guida, per il primo quinquennio, del M° Werther Benzi – iniziatore di una delle più importanti e prolifiche scuole italiane di contrabbasso - e successivamente, fino al conseguimento del diploma, con il di lui figlio Emilio Benzi, eminente concertista.





Ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino, dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova e dell’Orchestra del Teatro “Giuseppe Verdi” di Trieste sotto la direzione di prestigiosi Direttori d’Orchestra fra i quali Francesco Molinari Pradelli, Daniel Oren, Riccardo Chailly.






Ha fatto parte del coro “Mario Panatero” di Alessandria, in qualità di basso, esibendosi nel 2004 in rappresentazioni liriche raccolte nella rassegna “Una Provincia all’Opera”, tenutesi in varie località del Piemonte, quali Otello e Don Carlo di Giuseppe Verdi e Tosca di Giacomo Puccini.





Ha vissuto una significativa esperienza trentennale in qualità di Docente di Educazione Musicale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, insegnando rispettivamente teoria, solfeggio, canto corale e melodica da tavolo nella scuola media inferiore e storia della musica in quella superiore.






Nell’ultima parte del percorso scolastico, ha collaborato con la Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo per favorire l’avvicinamento degli studenti al mondo della musica classica.







Ha ripreso successivamente l’attività di strumentista entrando di recente a far parte dell’”Orchestra da Camera del Principato di Seborga”, alla quale è stato riservato nel dicembre 2010 il conferimento di “testimonial di pace con la musica” dall’Associazione Assisi PAX International che ha sede in Assisi.








"MA PERCHE’ PROPRIO IL CONTRABBASSO ?”
Se è vero che è uno strumento scomodo e ingombrante, è altrettanto vero che solo chi lo suona può sapere quanto, in certe occasioni, sia esaltante, quanto siano penetranti le sue vibrazioni a contatto con il corpo, poterlo dominare in tutta la gamma dei suoi suoni, nelle sue repentine mutazioni di colore e differenti sfaccettature emotive: grossolano ma anche elegante, ironico e serioso, scanzonato ma anche profondo, dolce e potente: uno strumento di grande interiorità.



Un contrabbassista si rende conto di essere all’ultimo posto della gerarchia dell’orchestra e tuttavia è consapevole del fatto che il contrabbasso è uno strumento basilare dell’orchestra stessa per via della sua profondità





L’importanza di un bravo maestro
Spesso coltiviamo nella nostra memoria il ricordo di un bravo maestro più assiduamente di altre figure che pure, nel tempo, sono state significative per noi.
Un bravo maestro non ci trasmette solo una eccellente tecnica per diventare un valente musicista, ma rappresenta anche una guida – specie se ci ha seguiti nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza – in grado di darci un esempio ed una scuola di vita che ci accompagneranno nel nostro cammino di uomini e di artisti.
Non lo dimenticheremo mai e, anzi, gli insegnamenti che ci ha comunicato e che abbiamo recepito da giovani diventeranno preziosi alleati nei momenti più difficili e critici del nostro cammino.





”Il silenzio che segue agli accordi non ha nulla dei silenzi comuni; è un silenzio attento, è un silenzio vivente. Tante cose inaspettate si mormorano in noi grazie a quel silenzio, e non si sa mai cosa stia per dirci una musica che finisce” di Marguerite Yourcenar



"riflessioni"
PLATONE – “La musica fa bene al cuore e all’anima” – è una protezione, una panacea per il male fisico e psicologico. Così la interpreta Giancarlo quale sua significativa esperienza personale


Chi educa alla musica prepara un artista ad affrontare il pubblico; chi educa con la musica prepara un uomo ad affrontare la vita”.
E’ dunque importante curare l’educazione musicale delle nuove generazioni, al pari delle altre arti, per forgiare esseri umani più elevati, più colti e con una maggiore e più raffinata sensibilità

GIANCARLO – percorso karmico ovvero “si ritorna là da dove si era partiti” e ancora “la realizzazione di un’opera rimasta fino a poco tempo fa incompiuta”

Se ho superato scogli ardui e pericolosi della mia esistenza e se ho ripreso a suonare con un inimmaginabile entusiasmo giovanile, dopo una lunga pausa di inattività, lo devo al mio carattere ed alla mia forza di volontà ma anche, e non in subordine, all’insegnamento esemplare del mio Maestro.

“ Un diamante grezzo che non sono ancora riuscito a tagliare come vorrei” diceva di me il mio M° Werther Benzi al Conservatorio di Alessandria.




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